La lingua fra storia e testo. In ricordo di Giacomo Devoto

La portata del sentimento anche dal punto di vista diacronico è fondamentale, lo svolgimento dei significati è inconcepibile se non si considera il continuo ondeggiare delle loro risonanze affettive anche in parole di uso non del tutto popolare: indipendentemente dalle particolari circostanze storiche, ‘captivus’ ha acquistato in francese una risonanza affettiva di compassione, in italiano di biasimo, ‘desiderium’ si è spogliato del senso di rimpianto, ‘successo’ ha ormai, salvo che nelle scuole, una risonanza buona ed è una pedanteria parlare ancora di ‘buon successo’ in opposizione a ‘cattivo successo’, per il quale esiste un regolare contrario ‘insuccesso’.

Ce passage, tiré de l’article « Una scuola di linguistica generale » (La Cultura VII, 6, 1928, pp. 241-249 : 245) qui marque l’entrée des genevois dans le débat linguistique italien, témoigne toute l’originalité – et l’actualité ! – de la pensée de son auteur, Giacomo Devoto (1897-1974). Quelques lignes plus bas, il ajoute :

Tale è l’opera di Ferdinand de Saussure e dei suoi discepoli quale appare a uno studioso italiano a loro vicino per temperamento e per comunanza di ideali scientifici.

Une dizaine d’années plus tard, après avoir rédigé, entre autres, « Bally, Charles » (1930), « Bréal, Michel » (1930), « Meillet, Antoine » (1934), Devoto signe l’entrée « Saussure, Ferdinand de » dans le XXXe (1937) volume de l’Enciclopedia Italiana (1929-1937), la majeure entreprise éditoriale du secteur culturel italien du XXe siècle.

À cette figure centrale de la linguistique italienne, l’Université de Florence, qui fut la sienne, consacre une journée d’études toute entière, organisée par Monica Ballerini et Francesca Murano, le 5 décembre dans l’Aula de l’Université.
Le programme de la journée et tous les renseignements sont dans l’affiche ; la voix, la figure et le costume du maître sont ici (min. 3:25).